Descrizione
L’inizio della storia del Principe di Piemonte va collocata nei primi anni del 1900, proprio all’indomani del disastroso sisma del 1908, quando fu necessaria la ricostruzione della città, in primis degli uffici e degli edifici pubblici, comprese le scuole. Il Piano regolatore del 1911 prevedeva l’immediato sgombero delle baracche e la realizzazione di edifici decorosi, a cominciare dagli Istituti che dovevano ospitare le scuole elementari. A tal proposito l’on. Giuseppe Valentino, allora assessore ai lavori pubblici, valutata la toponomastica della città, individuò nel centro – nord e sud della città i luoghi su cui dovevano sorgere le scuole pubbliche. Con Ordinanza Comunale del 22 Maggio 1912, si stabilì che la realizzazione di un plesso scolastico doveva avvenire proprio in piazza Castello, considerato questo come il luogo più centrale e funzionale della città, adatto a contenere un plesso grande e capace di accogliere un buon numero di scolari. Della progettazione del Principe di Piemonte si diede incarico, dapprima all’architetto Arcidiacono e, nel 1913, attesa l’esigenza di una precisa ed attenta disposizione planimetrica degli ambienti, della struttura e del calcolo dell’ossatura resistente, furono chiamati alla progettazione due validi professionisti che si occupavano della ricostruzione di Reggio. Contemporaneamente in Comune si diede avvio alla fase amministrativo-finanziaria, seguita dalla gara d’appalto per i lavori di costruzione , indetta sulla base del criterio delle offerte segrete a unico incanto. Il progetto fu pronto nel 1915 e, nel suo contenuto, confermava la scelta del luogo di edificazione considerato, per una moltitudine di ragioni, capace di mantenere quella quiete di cui tanto abbisogna il regolare sviluppo delle lezioni. Nel valutare, inoltre, la positività del terreno, ne illustrava l’esatta posizione: il plesso di Piazza Castello prospetta da un lato sulla piazza stessa e, dagli altri tre, lati sulle vie Acri, Fiorentino, P. Pellicano….( Cons. Comunale 28 Aprile 2015). Da una lettura della fonte, si può rilevare che l’odierno plesso conserva, fatti salvi gli interventi di riammodernamento necessari espletati nel tempo soprattutto nella struttura esterna, tutte le caratteristiche del primitivo progetto, approvato in via definitiva tra la fine del 1915 e la metà del 1916 dagli Organi deputati: il Genio Civile, il medico provinciale e la Deputazione Scolastica Provinciale. In ultima battuta si registrò anche la necessaria delibera Comunale per ciò che riguardava la parte amministrativo-finanziaria, che dispiegò tutte le energie dei componenti oltre che un congruo lasso di tempo intriso di difficoltà e lungaggini. Grazie poi alle sollecitazioni di Giuseppe Valentino, ormai divenuto Sindaco, superate tutte le controversie interne, nel 1919 si affidarono i lavori alla ditta Zerbi-Pertini, vincitrice della gara d appalto. Il 7 Agosto dello stesso anno iniziano i lavori, sotto le egida dell’Unione Edilizia Nazionale. Durante l’esecuzione dei lavori molte le difficoltà e le vicissitudini, non ultime quelle afferenti lo stanziamento di fondi insufficienti e le varie ditte avvicendatesi per le rifiniture del plesso. Ma ciò che si sa, che nonostante la crisi comunale del 1923 ed il relativo Commissariamento, si rese necessario il completamento del Principe di Piemonte, atteso che non era intenzione dei Commissari prefettizi corrispondere ancora affitti per le scuole. Nel 1924 le scuole di Piazza Castello furono collaudate, completate ed aperte e, dall’anno scolastico 1924/25, con classi numerose, divise per sesso e lezioni distribuite su cinque giorni settimanali, il magnifico plesso scolastico cominciò la sua opera educativa accogliendo un’utenza molto eterogenea e promuovendo, da subito, una didattica funzionale. Un data storica per l’Istituto è da collocare tra il 23 e 24 Giugno 1927, allorquando il Principe Umberto, in visita a Reggio, constatata la magnificenza delle opere di ricostruzione della città e l’imponenza delle scuole elementari Piazza Castello, concesse che le medesime potessero essere intitolate al Suo Augusto Nome. Negli anni a seguire fu sempre più fiorente l’ attività del Principe di Piemonte che nel 1926 accoglie la Biennale Calabrese di Arte e Industrie Artistiche e, nel 1928 , ospitò nei cantinati, una sezione archeologica del Regium Antiquarium, dove vennero esposti i reperti storici salvati dal sisma del 1908. La sezione, pur non essendo aperta al pubblico, era visitabile previo avviso alla Regia Soprintendenza delle Anichità. Durante i bombardamenti del secondo conflitto mondiale, la scuola fu presa di mira e vittima di danneggiamenti e furti ripetuti, tanto da costringere il Direttore dell’epoca, al trasferimento dell’archivio presso una scuola di Rosarno, ritenuta più sicura. Gli anni del dopoguerra furono duri per tutta la città ed al Principe di Piemonte venne istituita una mensa, molto frequentata, dove gli alunni potevano pranzare prima di rientrare a casa, così da alleviare i disagi alle famiglie. Cessato il periodo di crisi e avviata la ripresa della città, il Principe di Piemonte ricomincia la sua attività distinguendosi sin da subito nella sua efficiente organizzazione, aprendosi sin da subito al territorio e promuovendo, dal 1961 al 1965, un metodo che venne definito Scuola del fare gioioso. In questo periodo molte le autorità sia civili sia scolastiche che hanno partecipato le attività presso l’ampio salone del Teatro dello Scolaro e, spesso si registra la visita pastorale dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Ferro. Già nel 1964 la scuola venne premiata dall’ENAL (Ente Nazionale Assistenza Lavoratori) per la realizzazione di un Presepe , così come molti gli alunni destinatari di riconoscimenti. Vi è anche da rilevare che, come da primitivo progetto, fino all’anno 1969, il plesso fu presidiato da un custode che abitava un appartamento ubicato al piano inferiore dove fino a poco tempo fa operavano gli Uffici. Durante la sommossa popolare del 1970/71, sospese le lezioni, le scuole della città si trasformano in vere e propri accasermamenti militari. Al Principe di Piemonte trovò alloggio il Reparto Celere della Polizia, quale compartimento di difesa della zona occupata dalla rivolta. Cessati i moti una ristrutturazione del plesso fu d’obbligo. Nei successivi anni l’Istituto Scolastico continuò la sua attività e conserva tutt’oggi quel fascino e quell’imponenza di un tempo, oltre che divenire sempre di più un centro operativo di didattica attiva. Per questo, nell’anno 2009, all’interno del plesso, venne istituita una sezione della Scuola dell’Infanzia, di talché al Principe di Piemonte sembra completarsi un progetto culturale che di pari passo a quello architettonico ha segnato la nascita e l’evoluzione di questa scuola che rappresenta, sia per ubicazione che per centro di formazione, il cuore di Reggio.
Dove si trova
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indirizzo
Via Possidonea n. 76
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CAP
89125
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Email
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PEC
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Telefono
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